domenica 8 marzo 2009



La porzione di città che accoglie le aree ‘candidate’ alla progettazione del Laboratorio IV, sembra, ad una prima analisi, fornita di tutti i principali servizi. Le persone interrogate hanno fatto riferimento anche alla comodità delle connessioni (metro, bus ecc.) e alla piacevole presenza del verde pubblico. L’altezza dei palazzi crea, tuttavia, differenze di percezione, attribuendo alle aree più densamente popolate una maggiore lontananza dalla scala umana, e una maggiore discrepanza tra area pubblica e area privata. E' comunque, in linea generale, una città dai connotati pianificati, dove sono razionalmente distribuiti i famosi standard urbanistici, e dislocati al piano terreno i servizi privati locali.
Le aree prescelte da me sono : 4,5,14.
Due delle tre aree (4 e 5) hanno una particolarità: le ho percepite come più vuote delle altre. Infatti insieme ad altre aree (31, 32 ,7) accolgono su di sé facciate cieche. La sensazione che ne deriva è un “atteggiamento” di indifferenza, da parte dei palazzi con facciata “vuota”, nei confronti dell’area libera prospiciente. Un’indifferenza che le rende ancora più degne di rivalsa, dimostrando, con un progetto, che la validità di un luogo non dipende solo dagli occhi di chi guarda (male).
L’area 4 (foto1), nonostante sia usata come area di parcheggio e deposito privato, è letto come 'non luogo' anche dalle persone, che depositano sul suo perimetro rifiuti (foto2)












L’area 5, invece, ha ben tre facciate vuote (foto 3 e 4) che, direttamente o indirettamente, si affacciano su di essa; però è situata in un’area in cui si respira un’atmosfera più locale, dove la gente usa la strada un po’ più come propria, e cura, ad esempio, anche gli animali randagi della zona, eletti così a componenti di diritto della comunità.








Due aree vicine, così apparentemente simili eppure così diverse…




L’area 14 è quella del mercato di Via Castel Gandolfo.
Limitrofa all'area 4 sopra descritta, presenta la vivacità tipica dei mercati, fatta di voci e colori, soprattutto dei banchi di ortofrutta (foto 5 e 6).
E' posto tra due fermate metro (Colli Albani e Arco di Travertino) e accoglie, se non la clientela, sicuramente il passaggio di un folto numero di persone, essendo limitrofo a servizi di interesse collettivo (scuole, chiesa).








Ma cosa ne resta negli orarii di chiusura?


Nonostante l'area non sia libera, sia per struttura che per funzione, essa assume un ruolo labile dal punto di vista architettonico.

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